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Ampliato l'uso di un farmaco contro il tumore al seno

Oncologia Redazione DottNet | 25/05/2020 14:17

Ok da Aifa a un nuovo trattamento in pre e perimenopausa

Arrivano buone notizie per il trattamento delle forme più gravi del tumore al seno che colpiscono le donne più giovani. L'Agenzia italiana del farmaco ha infatti approvato l'uso del ribociclib per l'indicazione nel trattamento delle donne in pre o perimenopausa per i casi di carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico Hr+/Her2-. Questa indicazione di Aifa si aggiunge all'impiego che già veniva fatto di ribociclib per il trattamento delle donne in post menopausa. Secondo recenti studi pubblicati sul New England Journal of Medicine e su Lancet Oncology, il ribociclib è l'unico inibitore delle chinasi ciclina-dipendenti Cdk 4/6 (una classe di proteine che regola il ciclo delle cellule) che, insieme a un inibitore dell'aromatasi (enzimi che sintetizzano gli estrogeni), ha dimostrato una sopravvivenza globale significativamente più lunga per le donne in pre e perimenopausa con tumore al seno localmente avanzato o metastatico. Inoltre, insieme a una terapia specifica ha aumentato l'aspettativa di vita.

"In Italia vivono più di 37.000 donne con diagnosi di tumore della mammella metastatico - dice Lucia Del Mastro, responsabile della Breast Unit dell'Irccs Ospedale policlinico San Martino di Genova - Di queste, 3.700 hanno un'età compresa fra i 40 e i 49 anni. Si tratta di donne giovani, nel pieno della loro vita familiare e professionale, come madri, mogli e lavoratici. In questi casi, la malattia ha un impatto profondo sull'intera famiglia. Da qui la necessità di opzioni terapeutiche innovative che garantiscano quantità e qualità di vita".  Per Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Senologia e Toraco-Polmonare dell'Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione 'G. Pascale' di Napoli, "la classe degli inibitori Cdk 4/6 permette di evitare o il ricorso alla chemioterapia in prima linea o di posticiparla, con grandi vantaggi per le pazienti in termini di qualità di vita e di minori tossicità". "In questo caso specifico stiamo parlando di pazienti giovani affette da tumore al seno avanzato, nel pieno della loro vita attiva a livello lavorativo e familiare che è opportuno prendere in carico con tempestività e continuità proprio in virtù della fase della malattia che stanno attraversando", commenta Saverio Cinieri, presidente eletto di Aiom, Associazione italiana di Oncologia medica.

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fonte: New England Journal of Medicine

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